INVITALIA informa che c’è ancora disponibilità di voucher fino a esaurimento dei fondi. Inoltre le imprese beneficiarie potranno ottenere un acconto di 10.000 euro sul contributo concesso. Il voucher per l’internazionalizzazione è rivolto alle micro e piccole imprese (MPI) che vogliono espandersi o consolidarsi sui mercati esteri. Possono richiedere il contributo le MPI manifatturiere (codice ATECO C) con sede legale in Italia, anche costituite in forma di rete.
COSA FINANZIA
Il voucher finanzia le spese sostenute per usufruire di consulenze da parte di Temporary Export Manager (TEM) con competenze digitali, inseriti temporaneamente in azienda e iscritti nell’apposito elenco del Ministero degli Esteri. Le prestazioni devono avvenire nell’ambito di un contratto di consulenza manageriale della durata di 12 mesi per le micro e piccole imprese e della durata di 24 mesi per le reti.
La consulenza dei Temporary Export Manager deve essere finalizzata a supportare i processi di internazionalizzazione attraverso:
- analisi e ricerche sui mercati esteri
- individuazione e acquisizione di nuovi clienti
- assistenza nella contrattualistica per l’internazionalizzazione
- incremento della presenza nelle piattaforme di e-commerce
- integrazione dei canali di marketing online
- gestione evoluta dei flussi logistici
MODALITA’ DI FINANZIAMENTO
Il contributo è concesso in regime “de minimis” con queste modalità:
- € 20.000,00 per le micro e piccole imprese a fronte di un contratto di consulenza di importo non inferiore, al netto dell’Iva, a 30.000 euro
- € 40.000,00 alle reti a fronte di un contratto di consulenza di importo non inferiore, al netto dell’Iva, a 60.000 euro
È’ possibile ricevere un contributo aggiuntivo di € 10.000,00 se si raggiungono i seguenti risultati sui volumi di vendita all’estero:
- incremento di almeno il 15% del volume d’affari derivante da operazioni verso paesi esteri registrato nell’esercizio 2022, rispetto allo stesso volume d’affari registrato nell’esercizio 2021
- incidenza – nell’esercizio 2022 – almeno pari al 6% del volume d’affari derivante da operazioni verso paesi esteri sul totale del volume d’affari.